Il segnale telegrafico di chiamata è CQ. Si tratta di una abbreviazione (della frase inglese "I seek you!"), non si tratta di un prosign, quindi le lettere C e Q non devono essere unite ma trasmesse distintamente applicando la regola di spaziatura delle lettere appartenenti alla stessa parola. Se il segnale di chiamata viene ripetuto, l'intervallo tra due segnali di chiamata successivi è quello che si applica tra parole successive (equivalente a 7 dits).

Al termine delle ripetizioni del segnale di chiamata si trasmette una sola volta l'abbreviazione DE che si traduce in italiano con la preposizione semplice "da". In effetti, non è strettamente necessario trasmettere DE ma ve lo consiglio fortemente perché annuncia che la prossima parola sarà il nominativo di chi sta trasmettendo.

Dopo DE si trasmette il proprio nominativo (anche chiamato "indicativo di chiamata"), preferibilmente ripetuto almeno una seconda volta. Tra le ripetizioni si attende almeno l'intervallo che si applica tra parole successive tuttavia una spaziatura leggermente maggiore non è sgradita e potrebbe essere indicata in alcune circostanze.

Arrivati a questo punto, qualche radioamatore inesperto vi dirà di chiudere la chiamata con PSE K ("please, send!") Si tratta di un'abitudine inutile e, secondo il mio modesto parere, irragionevole. Non è utile inviare l'abbreviazione PSE. Nessuno penserà che siamo maleducati se non la trasmettiamo. Anzi, l'abbreviazione PSE serve per altri scopi, per esempio per annunciare che si sta per chiedere un'informazione. Sarebbe più ragionevole sfruttare la posizione di chiusura della chiamata per ribadire o aggiungere informazione. Se, infatti, un eventuale corrispondente avesse captato solo la parte finale della trasmissione, conoscerebbe il nominativo di chi ha trasmesso ma non saprebbe nulla della natura della trasmissione stessa, cioè non potrebbe distinguere una chiamata da una trasmissione interlocutoria di un comune QSO perciò, nel dubbio, non risponderebbe mai ma attenderebbe una prossima trasmissione (se mai ci sarà) oppure, un po' maleducatamente, trasmetterebbe un punto interrogativo per stimolarvi a chiamare di nuovo. Una maniera più ragionevole ed efficace di chiudere una chiamata generale, che risolve brillantemente il problema della ricezione parziale, è: CQ K. Esempio:

CQ CQ DE AI4YG AI4YG CQ K

CQ DE IK1HGE IK1HGE IK1HGE CQ K

Pensandoci bene, in una chiamata conviene inviare poche volte il segnale di chiamata, che è molto facile da copiare anche in condizioni di ricezione molto difficili, e molte volte il proprio nominativo, costituito da una sequenza quasi casuale di lettere e numeri, per cui intrinsecamente più ostico da decodificare.  Osserviamo insieme che, ripetere CQ in chiusura, aiuta a perseguire questo obiettivo in quanto gli ultimi caratteri trasmessi sono quelli con maggiore probabilità di essere casualmente ricevuti da stazioni in fase di ricerca. Si possono quindi ridurre le ripetizioni di CQ in testa ma non si possono annullare, altrimenti si ridurrebbe la probabilità che venga ricevuto il nominativo, che è pure peggio. Due CQ in testa e un CQ in coda alla chiamata sono un buon compromesso.

Al posto del CQ nella posizione di coda si possono mettere altre informazioni, come l'area geografica ricercata, l'offset della frequenza sulla quale si ascolta in split, il nome del contest a cui si partecipa, etc. Di queste cose parlerò qualche altra volta.

Tra una chiamata e l'altra bisogna garantire a ogni potenziale corrispondente il tempo di risponderci. Per motivi tecnici, non tutti possiamo commutare da ricezione a trasmissione in pochi millisecondi, poi ci sono persone naturalmente più lente di altre, non c'è niente di male, grazie al cielo siamo tutti diversi. Per le chiamate generali, un intervallo di ascolto tra i 5 e i 10 secondi mi sembra abbastanza ragionevole. 

Veniamo agli errori più comuni:

1. Trasmettere CQ come se fosse un prosign, vale a dire senza separazione tra le lettere.

CQ è un'abbreviazione, non è un prosign, l'intervallo tra la lettera C e la lettera Q deve essere equivalente a 3 dit.

2. Trasmettere CQCQCQCQCQ senza intervallo tra i segnali di chiamata.

CQ è un'abbreviazione, non una sillaba di una parola, non si può mai unire.

3. Ripetere il segnale di chiamata tante volte

Avete presente quando i bambini chiamano: "Papaaaaa!" Lo fanno un paio di volte, se però non ricevono attenzione cambiano tipo di chiamata: "Papà-papà-papà-papà-papà-papà-papaà..." Vi piace? Ecco, la quinta volta che trasmettete CQ uno di seguito all'altro, ottenete lo stesso effetto. Fortunatamente, non essendo un vostro genitore, possiamo cambiare frequenza.

4. Fare chiamate lunghe

A parità di condizioni (propagazione, affollamento della banda, rumore, etc.) a probabilità di risposta aumenta con la durata della chiamata fino a un certo punto, più precisamente fino a quando un potenziale corrispondente ha copiato e confermato le informazioni contenute nella trasmissione (10 - 15 secondi alle normali velocità di traffico), dopo ulteriore poco tempo (diciamo altri 10 - 15 secondi?), questo corrispondente si annoierà, o capirà che siete un LID, termine odioso che significa Licensed IDiot, e cambierà frequenza, ma arriverà qualche altro potenziale corrispondente e così via. La probabilità che qualcuno vi risponda, quindi, non aumenterà ma rimarrà approssimativamente costante.

5. Fare chiamate ripetute senza intervallo di ascolto sufficiente.

Questa cosa la fanno solo i LID, fanno ridere tutti ma nessuno gli risponde. D'altronde, come potrebbe?

 6. Chiamare su una frequenza occupata

Prima di chiamare si trova una frequenza libera e si ascolta per una trentina di secondi, poi si chiede se la frequenza è occupata (QRL?) e si attende una decina di secondi; se la frequenza è ancora libera si chiede QRL? di nuovo e si aspetta un'altra decina di secondi; questo processo, quindi, dura circa un minuto. A questo punto, se la frequenza è ancora libera, si può iniziare la chiamata. Se invece si riceve una qualsiasi risposta o si sente un qualsiasi segnale telegrafico o altro (non è rumore, è una trasmissione dati!) si cambia frequenza e si ricomincia da capo. Non è raro, dopo due o tre chiamate, accorgersi che la frequenza fosse già occupata. Scegliete voi cosa fare: litigare, resistere o QSY. Nello stesso tempo investito, la terza soluzione è l'unica che può fruttare un numero di QSO a log maggiore di zero.

7. Chiamare a velocità superiore di quella che si è in grado di ricevere.

Questo è un passo falso, quasi certamente vi risponderà qualcuno a una velocità che non potrete sostenere in ricezione, non capirete quello che vi dirà al di fuori del rapporto di ricezione, lo farete innervosire e farete la figura del solito LID. Tempo perso e una cartolina QSL in meno nel cassetto...

Ultima cosa: se mentre fate la chiamata commettete qualche errore, rimanete freddi e insensibili come Crudelia Demon, trasmettete il segnale d'errore e riprendete dall'inizio della parola che stavate trasmettendo. Se l'errore lo commettete nel trasmettere il vostro nominativo, farete la stessa cosa ma ripeterete il nominativo correttamente una volta in più. Non chiudete la chiamata se non avete trasmesso il nominativo correttamente almeno due volte di fila.

Invece che una "Pillola di CW", questa volta è venuto fuori un pillolone. Spero di non avervi annoiati.