Scritto da ik1hge
Categoria: Telegrafia
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1. Introduzione

Condivido le mie note sulla comunicazione radiotelegrafica Morse. Questo non è un manuale di telegrafia ma solo una raccolta di considerazioni e consigli che vi propongo forzando con imbarazzo la mia consapevolezza di grafista di modesta abilità affinché, spero, possiamo tutti riflettere sulle nostre pratiche e eventualmente migliorare l'efficacia e l'efficienza delle nostre comunicazioni. Ho scritto "possiamo", certo, perché gran parte di quanto state per leggere è, ahimè, anche frutto di autocritica...

2. Principi generali

Qualsiasi sia la nostra motivazione, il QSO, inteso come collegamento tra due stazioni radioamatoriali, si basa sulla condivisione di informazione. D'altronde, il termine "comunicazione" è legato al verbo latino "communico",  che significa "mettere in comune"; mettere in comune cosa? Informazione! Se ci pensate bene, se non c'è trasferimento di informazione allora non esiste alcuna comunicazione. Appurato questo aspetto apparentemente banale, a noi interessa il QSO in cui sussista una comunicazione almeno bilaterale, cioè uno scambio completo di informazione tra i due corrispondenti.

Come approfondiremo più avanti, a seconda della natura delle informazioni che si scambiano in telegrafia, esistono diversi tipi di QSO, ognuno con le sue modalità. Qualunque sia il tipo di QSO, alcuni importantissimi principi generali sono sempre validi. Tra tutti, ne scelgo uno che secondo me è il principio fondamentale:

quello che ho comunicato è quello che l’altro ha capito.

Il mio duplice obiettivo è quindi:

Dal punto di vista pratico, dunque, possiamo provare a suddividere i principi generali relativi alla trasmissione da quelli legati alla ricezione.

In trasmissione devo:

In ricezione devo:

Approfondiamo prima questi requisiti fondamentali per poi addentrarci nei dettagli dei diversi tipi di QSO.

2.1 In ricezione

2.1.1 Devo essere facilmente comprensibile e quanto più possibile chiaro

Nella comunicazione in telegrafia radioamatoriale, per scambiare informazione, devo rispettare alcune regole che riassumo in una sola frase:

uso il codice Morse con le sue regole e convenzioni attuali.

Il codice Morse è costituito da un insieme di brevi trasmissioni della sola portante di durata,  durata degli intervalli e ordine ben determinati in base all'informazione che si vuole comunicare. In particolare, la trasmissione di durata lunga (che chiamiamo "dah") deve essere tre volte quella di durata breve ("dit"), l'intervallo tra due trasmissioni nello stesso carattere ha durata pari a un dit, l'intervallo tra due caratteri è pari a tre dit, e tra due parole è pari a sette dit.

Tab. 1 - Codice Morse corrispondente alle lettere e ai numeri (  corrisponde al dah; · corrisponde al dit)
 Carattere  Codice    Carattere  Codice
A ·–   N –·
B –···   O
C –·–·   P ·––·
D –··   Q ––·–
E ·   R ·–·
F ··–·   S ···
G –·   T
H ····   U ··–
I ··   V ···–
J ·–––   W ·––
K –·–   X –··–
L ·–··   Y –·––
M   Z ––··
         
Numero Codice   Numero Codice
0 –––––   5 ·····
1 ·––––   6 –····
2 ··–––   7 ––···
3 ···–   8 –··
4 ····–   9 –·

 

Esiste un documento riconosciuto a livello internazionale dove posso trovare le regole per trasmettere correttamente in telegrafia? Fortunatamente sì, è pubblicato in diverse lingue dalla ITU, International Telecommunication Unit, ed è intitolato  M.1677 : International Morse code. Quando trasmetto devo fare di tutto per rispettare queste regole. Quanto più la mia trasmissione si discosta da queste prescrizioni, tanto meno la mia trasmissione diventa comprensibile, fino a farla collassare (cioè, nonostante le mie intenzioni, non esiste più comunicazione).  Il mancato rispetto delle prescrizioni può essere involontario (mancanza di conoscenza, incapacità fisica o mentale, inadeguatezza degli strumenti a disposizione, etc.) o volontario (per es. causato di proposito dell'operatore attraverso il tasto telegrafico verticale o tramite regolazione inconsistente della pesatura dei segni del manipolatore telegrafico elettronico o keyer, e così via).

Per rimediare in tutto o in parte alle cause involontarie sono necessari:

Tab. 2 - Codice Morse corrispondente ai principali segni di punteggiatura e prosign. I prosign vengono trasmessi come se si trattasse di un unico carattere, ovvero non si interpongono pause tra le lettere che li compongono. 

Punteggiatura o prosign

Codice Significato
 / –··–·  Barra, usata per separare prefissi o suffissi aggiunti al nominativo
 ? ··––··  Punto interrogativo
 . ·–·–·–  Punto
 , ––··––  Virgola
 BT (=) –···–  Fine del capoverso
 AR ·–·–·  Fine della trasmissione (seguirà ulteriore trasmissione)
 SK (VA) ···–·  Fine delle trasmissioni (non seguirà alcuna trasmissione)
 KN ·––·  Invito solo la stazione nominata a trasmettere
 BK ···–·–  Break, interruzione temporanea della trasmissione
 AS ·–···  Attendi!
 EEEEEEEEE ··········  Errore (almeno 6 "dit")

Ora vorrei affrontare l'argomento "decoder" che, sebbene sembri più legato alla ricezione, ha invece ripercussioni molto pesanti sulla trasmissione.

Benché esistessero già prima, dalla fine degli anni '80 fino ad oggi i decodificatori automatici di codice Morse (basati su scheda audio del PC o su circuiti dedicati) sono diventati sempre più popolari in quanto economici, facilmente accessibili e, ad occhi inesperti, anche di facile uso. Si è diffusa quindi la percezione che un valido decoder possa compensare la mancanza di abilità dell'operatore. Questa percezione è falsa, tant'è vero che e l'utilizzo di strumenti di decodifica automatica si è trasformato da possibile risorsa a serio problema nel mondo della telegrafia.

I decoder soffrono di problemi tecnici quali la sensibilità al rumore, al rumore impulsivo, al rumore atmosferico, alle interferenze, e della difficoltà o perdita di sincronismo, particolarmente accentuata nel caso di decodifica di trasmissione da parte di esseri umani, soprattutto se dotati di tasti verticali o semiautomatici. Gli operatori che usano i decoder sono molto spesso ignoranti in materia di struttura del QSO, educazione e comportamenti convenzionali, abbreviazioni e prosign, etc.  Inoltre, generalmente non sono in grado di intervenire manualmente con l'uso di un tasto in caso di urgenza, cosa che rallenta notevolmente le operazioni.

L'interazione delle difficoltà tecniche con quelle di capacità operativa rende i QSO degli operatori con decoder particolarmente inefficienti e fonte di disturbo per tanti altri operatori a causa della lentezza, delle incomprensioni e delle trasmissioni inutili (insistenza da frustrazione) che vengono generate. Ma i problemi non finiscono qui.

Molti operatori cercano di compensare l'inefficienza operativa aumentando la potenza di trasmissione. In questo modo, si amplificano anche i problemi già molto seri che si arrecavano all'intera comunità di telegrafisti, e che si aggravano a dismisura nei pile up: chiamate fuori tempo, mancanza del riconoscimento della risposta della stazione DX con conseguente aggiunta di chiamate inutili e QRM, trasmissione del proprio nominativo quando è il turno di qualcun altro, impossibilità di seguire le istruzioni della stazione DX, trasmissioni strampalate (basta sbagliare a clickare con il mouse), con conseguente nervosismo dei grafisti presenti e, spesso, della stazione DX che, portata allo sfinimento, deciderà per la QSY o il QRT.

Come vi avevo preannunciato, il decoder Morse contribuisce all'origine di notevoli difficoltà di trasmissione; bisogna adesso aggiungere che, in verità, non ne è la causa diretta che identificherei piuttosto nella nostra ignoranza e incapacità di operatori di usarlo correttamente.

Detto questo, non mi metto di certo a fare la morale a nessuno. Credo, come opinione personale, che i decoder possano anche aiutare chi si senta insicuro ma che, prima di usarli, si debba possedere una cultura di base e una capacità operativa consolidata nella telegrafia Morse.

2.2.3 Devo annotare e usare correttamente le informazioni che apprendo

Una prima parte del discorso mi sembra abbastanza banale: la comunicazione ha senso solo se vi è uno scambio di informazioni, quindi è raccomandabile annotarle e conservarle. Io, per esempio "copio a mente", cioè non scrivo tutto quello che mi viene detto, ma prendo solo appunti. In questo modo raggiungo velocità molto più alte di quelle che raggiungevo quando scrivevo tutto, lettera per lettera. In questo caso, bisogna anche possedere buone doti mnemoniche.

Devo usare correttamente le informazioni che apprendo, nel senso che devo sempre seguire le istruzioni e l'esempio dell'appellante; se non lo faccio, come al solito, si generano incomprensioni, rallentamento della comunicazione, senso di frustrazione del mio corrispondente e mio, disturbi nei confronti di terzi che, indispettiti disturberanno me, fino al collasso della comunicazione. 

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AGGIORNAMENTO del  2022-01-15: Come avevo promesso ho pubblicato, già da diversi mesi, la seconda parte, Comunicare in telegrafia Morse. Parte 2: il QSO, in cui ho cercato di classificare i tipi di QSO e di esaminarne la struttura. Ho anche creato una estensione di queste note in cui ho affrontato un argomento per volta in una serie di articoli che ho chiamato Pillole di CW. Cliccate qua per la lista degli articoli. In questo modo sono riuscito ad affrontare più approfonditamente alcuni temi che mi stanno a cuore, cercando di richiamare l'attenzione, e di riflettere, su comportamenti che personalmente ritengo errati o, quanto meno, cattive abitudini.

Ho constatato che c'è un buon interesse per questo articolo, per cui approfitto dell'aggiunta di queste righe di aggiornamento per ringraziarvi.

Roberto

Fonte: prodotto in proprio. Autore: ik1hge